"Il vetro di pietra" in Italia
Testi, documenti, immagini
A cura di Chiara Guarnieri
(Soprintendenza Archeologia Emilia-Romagna)
Le cave presso la Valle cieca del Rio Stella
Le piccole cave ubicate in questa zona sono oggi di difficile accesso. La presenza di una frana di notevoli dimensioni fa supporre che in origine l’ambiente esterno fosse considerevolmente diverso da come appare oggi. A seguito di ciò, si può ipotizzare che parte di queste cave sia andata distrutta.
Quella situata a quota superiore presenta il soffitto in gran parte interessato da una vena di lapis specularis completamente scalpellata.
Una piccola cava di lapis specularis presso la Valle cieca del Rio Stella
Il riempimento era qui formato da uno strato di terriccio di poche decine di centimetri di spessore nella parte superiore, mentre la parte inferiore, dello spessore di circa un metro, era costituita da frammenti di lapis specularis.
Le cave che si aprono pochi metri più sotto non sono ancora state oggetto di disostruzione e presentano caratteristiche simili alle piccole cavità già descritte in precedenza.
Vene di lapis specularis in gran parte asportate.
Si tratta cioè, in sostanza, di brevi cavità completamente artificiali le cui pareti sono interessate da scalpellature.
Da segnalare, infine, nei pressi, alla base di una parete, la presenza di alcune nicchie che presumibilmente ospitavano travi, forse parte di un ricovero di fortuna, il cui nesso con l’escavazione del lapis specularis è comunque ancora da dimostrare.
Notevoli vene di lapis specularis parzialmente asportate.
Baldo durante i lavori di asportazione dei riempimenti.
Soprintendenza Archeologia Emilia-Romagna
Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola
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Speleo GAM Mezzano