"Il vetro di pietra" in Italia

Testi, documenti, immagini

www.lapisspecularis.it

A cura di Chiara Guarnieri

(Soprintendenza Archeologia Emilia-Romagna)

Le cave a nord di Monte Mauro

Questo complesso di cave è molto esteso. Interessa infatti, per oltre un centinaio di metri, le pareti gessose ubicate poche decine di metri a nord della cima di Monte Mauro. Al momento delle prime esplorazioni l’area in questione si presentava nascosta da vegetazione e in gran parte interessata da frane.

Essendo poi in massima parte a cielo aperto le tracce di lavorazione risultano poco evidenti a causa dall’azione di dissoluzione dell’acqua meteorica sulla roccia gessosa. Alla base delle pareti sono poi presenti, in più punti, notevoli cumuli di resti di escavazione. Si tratta dell’unico caso in cui è stata rinvenuta, all’esterno, una diretta testimonianza dei lavori di escavazione del lapis specularis.

La fessura della cava di Monte Mauro come si presentava nel maggio 2014 ad inizio lavori di asportazione dei rimenpimenti.

In alcuni punti la conformazione a gradoni della parete stessa fa presumere una significativa attività estrattiva finalizzata forse all’estrazione di blocchi di gesso. In due punti, al momento piuttosto limitati, l’estrazione del lapis specularis è sotterranea. I lavori di disostruzione sono appena iniziati e ancora non consentono di verificare la reale dimensione di questi tratti ipogei.

Anche il lavoro di asportazione dei riempimenti a cielo aperto è appena iniziata e si è concentrata solamente lungo un’ampia fessura che presenta ai lati evidenti tracce di lavorazione.

Qui sono venuti progressivamente alla luce pareti scalpellate, mensole e nicchie e, ancora una volta, residui dell’escavazione del lapis specularis.

La fessura della cava di Monte Mauro come si presentava nell'ottobre 2014.

Questa zona è indubbiamente di notevole interesse, e attualmente è l’area con le maggiori potenzialità dell’intera Vena del Gesso e, caso unico, presenta attività di escavazione sia sotterranea che a cielo aperto.

Da segnalare infine sempre nei pressi della cima di Monte Mauro la presenza, nella dolina sotto quella che un tempo era l’antica Pieve di Santa Maria in Tiberiaci (oggetto di uno sconsiderato recupero), di una cava di lapis specularis ancora da esplorare.

La fessura della cava di Monte Mauro, oggi.

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